Joe Bonner (1948-2014), pianista, si è illustrato come sideman soprattutto in parecchi dischi di Pharoah Sanders lungo tutti gli anni Settanta, poi, su disco, con Woody Shaw, Richard Davis e Billy Harper, fra gli altri. Qui negli anni te l’ho fatto sentire con Davis e Harper, in due dischi che lo mettono in luce come discepolo non pedissequo, anzi estroso e colorito, di McCoy Tyner. Bonner era a suo completo agio – teste la lunga collaborazione con Sanders – in quella corrente che nei primi anni Settanta si volle etichettare di spiritual jazz e in questo disco inciso fra il 1974 e il ’76 lo si sente bene, anche nelle sue dichiarazioni nelle note di copertina.
Te ne faccio ascoltare due pezzi. Il primo, Celebration, è tipicissimo di quella temperie e conosce una climax impetuosa che culmina, verso il settimo minuto, in un’apice informale, diciamo free. Sentiamo Billy Harper e Leroy Jenkins in un ruolo per lui poco consueto. Un tocco molto d’epoca è dato dal canto di Linda/Lynda Sharrock, che io, almeno qui, trovo orribile e antimusicale per giunta.
Angel Eyes è la nota canzone, affrontata da Bonner in solitudine con piglio bluesy e powelliano. Versione bellissima.
Celebration (Bonner), da «Angel Eyes», Muse MR 5114. Billy Harper, sax tenore; Leroy Jenkins, violino; Joe Bonner, piano; Juni Booth, contrabbasso; Jimmy Hopps, batteria; canta Linda Sharrock. Registrato nel gennaio 1976.
2 commenti:
Personalmente, nel primo pezzo, mi da fastidio più il violino che la voce..
Mah. Il violino nel jazz a me sembra sempre un po' «ai limiti», ma qui meno che altrove. Il «canto» della Sharrock mi sembra invece oltre i limiti di qualsiasi senso musicale.
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