Confirmation è una delle composizioni più famose di Charlie Parker e a mio parere è anche la più bella. In forma AABA, il tempo è al più un medium fast ma la sequenza armonica, sotto un melodia attorta, è impegnativa per l’improvvisatore, che è messo a cimento, nell’head cioè nelle prime otto battute, dal dover costruire un linea filante su una serie discendente di successioni II-V-I dalla tonica alla sottodominante (batt. 1-4), e da lì (batt. 5-8) di nuovo alla tonica.
Anche il suo compositore doveva giudicare Confirmation piuttosto impervia: la incise in studio una volta sola, per la Verve, ed è la versione che ascolti oggi. Tutte le altre sue versioni note sono dal vivo, e tutte, a eccezione di quella della Carnegie Hall del 1947 con la ritmica della big band di Dizzy, impiegano il quintetto regolare di Parker.
Questa versione, che nell’integrale è preceduta da due false partenze, è stupenda, come il resto dei pezzi creati in quella seduta (fra l’altro un brillante Now’s The Time). A momenti, per esempio da 00:50 a 00:57, pare di sentire Eric Dolphy con dieci anni d’anticipo.
Confirmation (Parker), da «The Complete Charlie Parker On Verve», Verve 983 3382. Charlie Parker, sax alto; Al Haig, piano; Percy Heath, contrabbasso; Max Roach, batteria. Registrato il 30 luglio 1953.
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