Reload dal 19 giugno 2010. A quasi dieci anni dalla pubblicazione originale, mi pare che il mio commento sulla diffusa ignoranza del jazz prebellico rimanga valido.
Una formazione medio-piccola di studio a nome di Buster Bailey che nel 1934 ha riunito nella front line quattro grandi del jazz classico nessuno dei quali, oggi, noto come merita all’ascoltatore medio del jazz, ammesso che un’entità simile esista.
L’interessante composizione di Bailey è impreziosita dall’arrangiamento di Fletcher Henderson, nientemeno, ma la gemma del pezzo è sicuramente l’assolo di Red Allen, forse l’unico trombettista che in quegli anni potesse tenere testa ad Armstrong.
Call of the Delta (Bailey), da «Swing Street», TAX S-9-2. Henry «Red» Allen, tromba; J. C. Higginbotham, trombone; Buster Bailey, clarinetto; Benny Carter, sax alto; Charlie Beal, piano; Danny Barker, chitarra; Elmer Jones, contrabbasso; Walter Johnson, batteria; Fletcher Henderson, arrangiamento. Registrato il 28 dicembre 1934.
6 commenti:
Quasi niente, del jazz pre-bebop, è noto all'ascoltatore jazz "medio" odierno. Ed è un vero delitto.
Complimenti per il blog.
Triste verità. È per quello che penso di fare più posto, qui, al jazz anteguerra.
Grazie, ciao
Non è vero non è vero! Pensate che un'ignorante come me ha ascoltato (e ama) molto più proprio quello di cui parlate. E che mi accompagna stasera grazie a Marco verso la nanna :)
E io sono l'ascoltatore basso, nemmeno "medio".
beh, posso dire (per esperienza diretta) che la maggior parte dei ragazzi che studiano jazz sono convinti che il jazz cominci con charlie parker, se va bene; sennò, con coltrane; o magari con michael brecker...
Confermo l'esperienza di Sergio, e che la g è un'eccezione.
Ah beh si', la sottoscritta è un'eccezione (a-ha)
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