Reload dal 27 gennaio 2011
Che cosa diavolo sta facendo Sonny Rollins nell’assolo che segue quello di Coleman Hawkins in questo Yesterdays che apre il loro storico incontro del 1963? Che cosa sta cercando di dirgli? Perché è chiaro che stia cercando di dirgli qualcosa, con quei suoni inumani. Li ha preannunciati con balbettìo demente della cadenza iniziale, quasi un sardonico biglietto di sfida. Hawk ha capito e, in particolare nel secondo chorus della sua improvvisazione, fa capire al giovane discepolo che sa benissimo dove quello voglia andare a parare. Sonny raddoppia e vede, o forse gli fa solo uno sberleffo. Quello che so per certo è che il vecchio maestro, subito dopo, lo riprende quasi alla lettera e poi, senza battere ciglio, gli risponde a tono. Wow.
Bene gli altri.
Yesterdays (Kern), da «Sonny Meets Hawks!», BMG 74321221072. Coleman Hawkins, sax tenore; Sonny Rollins, sax tenore; Paul Bley, piano; Bob Cranshaw, contrabbasso; Roy McCurdy, batteria. Registrato il 15 luglio 1963.
5 commenti:
Forse Rollins sta (scherzosamente) dicendo a Hawkins che il discepolo ha superato il maestro, che la musica nuova, adesso, è quella che fa lui. E il vecchio falco gli ricorda che i bambini non nascono sotto i cavoli. Cosa che, del resto, Rollins sa benissimo.
Ma è vero che i due sembra proprio stiano avendo una conversazione, no?
Ogni volta che lo riascolto trovo impressionante questo duetto, o dialogo, o sfida tra i due giganti.
Sonny fa solo la parte del giovane guastatore.
in realtà Coleman Hawkins proprio in questo pezzo dà la paga a Rollins proprio sul piano dell'arditezza e della modernità. Adoro Rollins, ma qui la parte del leone la f aproprio Hawkins
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