Reload dal 5 luglio 2014 e terzo articolo di fila sulle interpretazioni di Monk; ho seguito, ripubblicandolo, il consiglio datomi dal Lancianese nei commenti all’articolo che precede.
Fra i dischi che io conosco dedicati alle composizioni di Monk credo che questo del 1963 sia il mio preferito.
L’interpretazione della musica di Monk è una crux già dibattuta su Jnp, quindi non mi dilungo. Steve Lacy e Roswell Rudd hanno tutto quello che si richiede e di più; soprattutto hanno il rispetto del testo – le improvvisazioni rispettano sempre le strutture, per insolite che siano, senza per questo ritrarsi da audacie armoniche e d’intonazione che ci ricordano che Ornette e Cecil Taylor erano in circolazione già da qualche anno; e hanno un contrabbassista, Henry Grimes, che dà una prestazione eccezionale. Dennis Charles è noto soprattutto per essere stato il primo batterista di Cecil Taylor. Non è un musicista raffinato, anzi, è piuttosto squadrato, ma qui, in cui anche pezzi come Monk’s Mood e Pannonica sono sottoposti a un trattamento brusco e up-tempo, ci sta a pennello.
Nota come in Brilliant Corners l’approccio tematico all’improvvisazione sia pervasivo: sotto i solisti, Grimes esegue come un basso ostinato proprio il tema.
Brilliant Corners (Monk), da «School Days», HatOLOGY 578. Steve Lacy, sax soprano; Roswell Rudd, trombone; Henry Grimes, contrabbasso; Dennis Charles, batteria. Registrato nel marzo del 1963.
Monk’s Mood (Monk), id.
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