lunedì 3 dicembre 2012

Rana Sylvatica - Little Shadow (Ergo)

 Delle varie maniere o «contaminazioni» (termine, questo, che aborro) con cui si cerca di dare nuova linfa al jazz, questa non mi sembra peggiore di altre. Il trio Ergo, guidato da un trombonista ed elettricista dal nome di Brett Sroka, integra una pratica strumentale improvvisativa latamente jazzistica con i suoni e le concezioni globali dell’electronica e dell’ambient, due generi – ammesso che siano tali e soprattutto che siano distinguibili fra loro – che ultimamente considero con qualche interesse, ma non so se perché i miei orizzonti si stanno allargando o perché il cervello mi è andato in pappa e con quello le orecchie, rendendomi vulnerabile a sonorità «suggestive».

 Oziosamente osservo che anche Henry Threadgill si è lasciato ispirare da una rana, una volta.

 Questo post rientra nella categoria dei post perplessi, a cui ogni tanto indulgo. I commenti, più che graditi, saranno necessari.

 Rana Sylvatica (Sroka), da «Multitude, Solitude», Cuneiform Records Rune 289. Ergo: Brett Sroka, trombone e computer; Carl Maguire, tastiere e elettronica; Shawn Baltazor, batteria. Registrato l’8 o il 9 novembre 2008.



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Little Shadow (Sroka), id.



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3 commenti:

Paolo Lancianese ha detto...

Non ho "Multitude, Solitude" ma "If not Inertia", uscito quest'anno, dove tra l'altro c'è una versione molto più lunga di "Little Shadow". La tua perplessità io la raddoppio. Alle mie orecchie, un brano di questi può essere anche suggestivo, due si sopportano, tre (di seguito) sono già troppo.

lillo ha detto...

io se devo pensare a qualcosa fra jazz e ambient penso sempre a john surman. ma questo, secondo me, è più vicino al lavoro di brian eno di fine anni '70. se ti piace l'ambient è molto meglio ascoltarsi eno, secondo me, è molto più efficace e intenso.

vitasedentaria ha detto...

nè carne nè pesce, per l'appunto rane