Non so se a tutti i frequentatori dei social media, segnatamente Facebook, sia capitato come a me in questi giorni di vedere una quantità di post su Jimi Hendrix. Io mi ero per questo persuaso dovesse ricorrere qualche anniversario relativo al chitarrista, che però era nato in novembre e morto in settembre. Boh.
Comunque qui abbiamo il famoso disco del 1975 nel quale Gil Evans interpreta canzoni di Hendrix, con qualche anno di ritardo su un progettato incontro discografico dei due. La natura non jazzistica del repertorio non incide sull’impegno profuso da Evans nelle partiture, che sono, pur in consonanza con lo spirito degli originali e nell’uso di strumenti e ritmiche rock, ancora distintamente evansiane: parlo di impegno perché nei successivi incontri di Gil Evans con un musicista di quell’ambito, cioè Sting, a me Evans è parso rinunciatario e non veramente coinvolto; ebbi quest’impressione anche ascoltando i due in persona a Umbria Jazz, sullo scorcio finale degli anni Ottanta.
Little Wing qui è presente in una versione diversa e meno concisa (o almeno mi sembra così: non ho al momento modo di controllare) di quella che compare in un altro disco di Evans del periodo, «There Comes A Time». A cantare è sempre Hannibal Peterson.
Angel (Hendrix), da «Plays the Music of Jimi Hendrix», RCA. «Hannibal» Marvin C. Peterson, Lew Soloff, tromba; Tom Malone, trombone, sintetizzatore, flauto, basso; Peter Gordon, corno francese; Howard Johnson, clarinetto basso; David Sanborn, sax alto; Billy Harper, sax tenore; Trevor Koehler, sax tenore, flauto; David Horowitz, piano elettrico, sintetizzatore; Peter Levin, sintetizzatore; John Abercrombie, Keith Loving, Ryo Kawasaki, chitarra; Michael Moore, Don Pate, basso: Warren Smith, campane, percussioni, vibrafono; Bruce Ditmas, batteria; Susan Evans, conga, batteria. Registrato nel giugno 1974.
Little Wing (Hendrix), ib.; Peterson, Soloff, Ernie Royal, tromba, flicorno; Tom Malone, Joe Daley, trombone; Peter Gordon, John Clark, corno francese; David Sanborn, sax alto, soprano, flauto; George Adams, sax tenore; Howard Johnson, sax baritono, clarinetto basso, tuba; Bob Stewart, tuba; David Horowitz, sintetizzatore, organo; Ryo Kawasaki, chitarra; Paul Metzke, basso elettrico, sintetizzatore, koto; Herb Bushler, basso elettrico; Bruce Ditmas, tabla, cuica, percussioni; Joe Gallivan, drum synthesizer, campane; Warren Smith, marimba, campane, gong, vibrafono, tamburo intonato; Sue Williams, percussioni; Tony Williams, batteria. Stessa data.
3 commenti:
Di questo brano resto attaccato alla versione precedente citata, quella che faceva parte di "There Comes A Time". Di quella versione discutemmo con Maurizio Giammarco e concordammo nel dire che il solo di alto di Dave Samborn rendeva giustizia alla chitarra di Hendrix per intensità e lirismo.
“Unknown“ è in realtà il ben noto Tommaso Vittorini!
Credo che Evans sia stato il primo e, probabilmente, il migliore nel reinterpretare la musica di Hendrix che ha un forte retroterra blues. L'album regge bene l'usura del tempo. "There Comes A Time" è addirittura meglio riuscito del pur buonissimo tributo hendrixiano. Roberto
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