sabato 26 agosto 2017

Passion Flower – Take The “A” Train – Multi-Colored Blue (Billy Strayhorn) RELOADED

Reload dal 3 marzo 2015 

 «The peaceful side of jazz» è il titolo del disco: è il 1961 e Billy Strayhorn, a Parigi, lontano dall’orchestra di Duke Ellington, suona sue composizioni famose e quasi tutte risalenti al suo primo decennio di attività. Sceglie di farlo sedendosi al piano ora solo, ora con un bassista, ora con un quartetto d’archi o perfino con un piccolo coro misto. Trovo notevole che, in questa intrapresa a nome proprio, lo Strayhorn pianista somigli più del suo solito al pianista Ellington.

 Peaceful, piacevole ma, più ancora che serena e rilassata, l’atmosfera che ne viene è come rassegnata, sfibrata ai margini, crepuscolare, e questo perfino in Take the “A” Train, che dopo la versione ellingtoniana (ma scritta e arrangiata da Strayhorn), uno dei pezzi di musica più celebri di tutti i tempi, chissà come Strayhorn sentiva risuonare dentro di sé. Chissà come l’aveva sentita in primo luogo.

 Forse il contributo di Duke a quella collaborazione così misteriosa e così malignata era proprio in un nerbo, un’estroversione che non erano nell’indole quieta e in fondo rinunciataria di Strayhorn; o forse era stato il logorìo di quel rapporto, fecondo ma ineguale, probabilmente poco sano, a decolorare l’espressione di Strayhorn, sia pure in modo così suggestivo e musicale.

 Passion Flower (Strayhorn), da «The Peaceful Side Of Jazz», Capitol Jazz CDP 7243 8 52562 2 5. Billy Strayhorn, piano; Michel Goudret, contrabbasso. Registrato nel maggio 1961.

 Take The “A” Train (Strayhorn), ib. Strayhorn; Paris String Quartet.

 Multi-Colored Blue (Strayhorn), ib. Strayhorn; Goudret; Paris Blue Notes, coro.

4 commenti:

Paolo lancianese ha detto...

Ciao, Marco! Riemergo solo per segnalare che i primi due link portano entrambi a "Take The 'A' Train": uno di quei brani che, proprio perché celeberrimo, risuona nelle nostre orecchie sempre e soltanto nel modo di Ellington. Per cui riascoltarlo anche due volte di seguito in questa versione calma, rilassata, persino un po' estenuata, va bene, anzi benissimo!

Marco Bertoli ha detto...

Porcaccia la miseriaccia!!! Sospetto da tempo che tu sia l'unico ad ascoltare il mio blog e questa ne è un'altra prova!

Ciao carissimo

Anonimo ha detto...

Non è l'unico ad ascoltarti: talvolta si fa finta di niente :-)

milo temesvar ha detto...

Infatti, vale anche per me, giuro