Dal 1929, ecco un complesso che sta fra il jazz e quella musica detta novelty che prosperò negli USA grazie alla diffusione capillare del disco: canzonette senza pretesa musicale, spesso d’intento comico, il cui punto d’interesse era qualcosa d’insolito e vagamente circense o da music-hall, di norma nella strumentazione.
I Mound City Blowers di Red McKenzie, per esempio, furono un trio costituito in origine da pettine con velina (l’esecutore mugolava sommessamente con le labbra a contatto di un foglietto di carta velina che copriva i denti del pettine), kazoo e banjo. In seguito divenne marchio per diverse formazioni di studio, come questa, contenenti jazzisti anche di vaglia. Le canzoni erano sempre distinte dal suono caratteristico, alla fine un po’ molesto, come di canoro zanzarone, del pettine di McKenzie, che qui fraseggia tuttavia con gusto armstronghiano e con un certo swing.
Il quale McKenzie in questi due pezzi ha con sé nientemeno che Coleman Hawkins venticinquenne, stilisticamente già pienamente formato, i quattro chicagoani Pee Wee Russell, Eddie Condon, Gene Krupa e Glenn Miller e il neorleaniano Pops Foster; manca il pianoforte. Si trattava di un gruppo razzialmente misto: in sede discografica, in quegli anni, questa non fu una rarità.
One Hour (If I Could Be With You One Hour Tonight) (Creamer-Johnson), da «The Complete Recordings, 1929-1941», Affinity CD AFS 1026-6. Red McKenzie con Glenn Miller, trombone; Pee Wee Russell, clarinetto; Coleman Hawkins, sax tenore; Eddie Condon, banjo; Pops Foster, contrabbasso; Gene Krupa, batteria. Registrato il 14 novembre 1929.
Hello Lola (McKenzie-Means), id.
Nessun commento:
Posta un commento