Il jazz europeo non passa spesso da queste parti; è un loro, un mio limite. In tanta rarità, rarissimo è il jazz olandese, mi pare. Quella olandese è o è stata una scena, come si dice, molto «vivace» ma verso la quale non ho mai sentito affinità per il prevalervi di uno spirito ironico, a volte pesantemente tale (Willem Breuker) che mi annoia perché ho poco sviluppato il senso dell’umorismo e musicalmente sono bigotto. In linea generale, i musicisti jazz olandesi sono molto validi.
È ironico fin dal titolo questo pezzo di un complesso del contrabbassista Maarten Altena che presenta anche Kenny Wheeler, poi Ab Baars e Wolter Wierbos, figure molto note di quell’ambiente, e Linsday Cooper, una suonatrice di fagotto attiva sulla scena progressive inglese. Tutti quanti si limitano a leggere la loro parte in una composizione che si apre con una citazione un po’ contraffatta da Satie, la stessa di Peace Piece di Bill Evans.
6 commenti:
A me non dispiace quest'andamento un po' solenne e un po' claudicante - e alla fine anche un po' buffo. E buonanotte ai suonatori!
P.S. Marco, ti avevo inviato, ormai molti giorni fa, una mail a entrambi i tuoi indirizzi. Non ti è arrivata?
Paolo, no! Ho ricontrollato l'ultimo mese, non ce n'è traccia. Ce la fai a rimandare?
Ho rimandato a ipofrigio. A me risulta tra la posta inviata. Dimmi se stavolta è andata a buon fine. Altrimentii vuol dire che c'è qualcosa che non funziona nel mio programma di posta...
Niente di niente…
Ho di nuovo inviato, da un altro indirizzo. Questa volta dovrebbe funzionare.
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