mercoledì 13 settembre 2017

Till We Meet Again – ’Til The Clouds Roll By (Charlie Mariano)

 L’idea di fare un disco di jazz composto in massima parte di canzoni degli anni della Prima guerra mondiale era nel 1957 insolita, moderna; molti anni dopo l’avrebbe avuta anche il pianista Bill Carrothers, che la realizzò in spirito tuttavia diversissimo, in una filologico e postmoderno.

 Questo disco uscì intitolato a Charlie Mariano e a Jerry Dodgion, in insolita front line di due sax alti. In entrambe queste canzoni Mariano è il primo solista, o almeno così pare a me. L’autore dei versi di ’Til the Clouds Roll By è P.G. Wodehouse of Jeeves fame.

 (Una volta Charles Mingus andò a fare un’intervista alla radio e decise di portare Charlie Mariano con sé. Mingus attaccò una tirata contro i musicisti bianchi, al che il conduttore gli chiese ragione della presenza di Mariano nel suo complesso. «Che cosa c’entra?» disse Mingus. «Mariano non è bianco. È italiano»).

 Till We Meet Again (Whiting-Egan), da «Beauties Of 1918», World Pacific PJ-1245. Charlie Mariano, Jerry Dodgion, sax alto; Victor Feldman, vibrafono; Jimmy Rowles, piano; Monty Budwig, contrabbasso; Shelly Manne, batteria. Registrato nel dicembre 1957.

  ’Til The Clouds Roll By (Kern-Wodehouse), id.

1 commento:

loopdimare ha detto...

Mariano non è bianco è italiano, è grandiosa. Del resto a New Orleans, nei primi 900, i sicililani erano classificati "colored"