Riapre Jazz nel pomeriggio, e vediamo per quanto, stavolta. Ma ormai si sarà capito che, pur in modo sussultorio, il mio affetto per questo blog è costante, almeno finché ci sarà chi ha voglia di ascoltare e di leggere.
Si ricomincia con un musicista importante e qui inspiegabilmente trascurato, Jimmie Noone (New Orleans, 1895 - Los Angeles, 1944).
Come tanti musicisti ante-1945 che non siano proprio un Louis Armstrong o un Duke Ellington, anche Noone oggi è per gli appassionati «non specialisti» un puro nome, quando pure lo sia, e ciò malgrado sia stato uno dei clarinettisti preclari di New Orleans, dove suonò con bandleader leggendari come Freddie Keppard e Buddy Petit prima di trasferirsi, come tanti musicisti del Delta, a Chicago (lui vi arrivò con King Oliver nel 1918).
Dal 1926 ebbe una sua band all’Apex Club, locale al 330 della Trentacinquesima Est, chiuso nel 1930 in un raid proibizionista. Il complessino, che incise dischi per la Brunswick, la Vocalion e la Decca, presentava la singolarità di una frontline con clarinetto e sax alto, ma va ricordato che a New Orleans, negli stessi anni, il misconosciuto Sam Morgan sperimentava con un organico simile, più la tromba, e con un moderno contrabbasso al posto del basso tuba mantenuto invece da Noone; comunque i dischi di Noone influenzarono moltissimi clarinettisti, primo fra tutti Benny Goodman (che con Noone condivise anche un insegnante tedesco, Franz Schoepp) e furono un template per molti piccoli gruppi del primo Swing. Nel 1928, pianista della formazione fu Earl Hines. Due mesi prima di questa seduta, Hines aveva inciso con Armstrong West End Blues e Weather Bird, reinventando il pianoforte jazz. In Sweet Lorraine, con un assolo mozzafiato, si appropria dell’esecuzione.
Apex Blues (Noone), da «Jimmie Noone. Apex Blues, The Original Decca Recordings Featuring Earl Hines», Decca Jazz-GRP Records. Jimmie Noone, clarinetto; Joe Poston, sax alto; Earl Hines, piano; Buddy Scott, banjo; Lawson Buford, tuba; Johnny Wells, batteria. Registrato il 23 agosto 1928.
A Monday Date (Hines), id.
4 commenti:
vedo che sei partito da lontano. comunque il clarinetto mi piace di più sui toni bassi, che poco si accordano coi tempi veloci...
il registro chalumeau
però il sax di Joe Poston su Lorraine, aggiunge un commento lamentoso che non mi garba.
A parte Hodges, Hawkins e pochissimi altri, fino all'inizio degli anni Trenta i sax sono piuttosto inascoltabili…
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