Wynton Kelly è stato fra i pianisti moderni, a mio parere, il suonatore di blues più elegante e fu certo questa sua caratteristica a renderlo caro a Miles Davis. L’esecuzione strumentale del blues non esclude l’eleganza, che tuttavia non è certo il tratto che viene in mente per primo pensando a quell’idioma, nel quale anzi musicisti di norma contenuti hanno spesso ecceduto: se parliamo di pianisti, pensiamo a certo modo di enfatizzare le appoggiature zappando la tastiera o d’indugiare troppo a lungo su un ostinato o d’inzeppare oltre il lecito il discorso di blue note o ancora all’abuso del tremolo, peccati in cui sono incorsi anche grandi nomi.
Kelly, mai. Per Davis era «una via di mezzo fra Red Garland e Bill Evans», i due pianisti che lo precedettero nei suoi complessi. Le differenze di stile rispetto a Evans sono troppo evidenti per parlarne, anche se Kelly risentì un certo influsso del collega. Rispetto a Garland, un pianista per il quale io non sono mai andato matto, Kelly manca del tutto di leziosità ed è molto raramente meccanico o poco ispirato.
Certamente non lo era in questa bella session ripresa dal vivo a Washington nel 1966. In What’s New al trio si unisce Wes Montgomery, d’umore meno esuberante del solito in un assolo eseguito tutto in ottave.
If You Could See Me Now (Cameron-Sigman), da «Smoking’ in Seattle - Live at the Penthouse», Resonance. Wynton Kelly, piano; Ron McClure, contrabbasso; Jimmy Cobb, batteria. Registrato nell’aprile 1966.
What’s New? (Haggart-Burke), ib. più Wes Montgomery, chitarra.