giovedì 11 giugno 2015
The Surrey With The Fringe On Top (Sonny Rollins)
The Surrey With The Fringe On Top (Rodgers-Hammerstein II), da «Newk’s Time», Blue Note CDP 7 84001 2. Sonny Rollins, sax tenore; Philly Joe Jones, batteria. Registrato il 22 settembre 1957.
mercoledì 10 giugno 2015
The Frog Threw His Head Back And Laughed – Song Of The Open Road (Jenny Scheinman)
Jenny Scheinman dedica il primo di questi bozzetti, batracico, all’artista Jim Woodring, e il secondo a Walt Whitman.
La Scheinman è già comparsa qui sopra e purtroppo scomparsa. Se mai trovassi interessante questo pezzo e ciò che della Scheinman scrivevo ormai anni fa, dimmelo, e magari ripubblicherò i pezzi andati perduti.
Il jazz, ti avverto, qui non c’entra molto.
The Frog Threw His Head Back And Laughed (Scheinman) da «12 Songs», Cryptogramophone CG 125. Jenny Scheinman, violino; Ron Miles, cornetta; Doug Wieselman, clarinetto; Bill Frisell, chitarra; Rachel Garniez, fisarmonica; Tim Luntzel, contrabbasso; Dan Rieser, batteria. Registrato il 14 dicembre 2004.
Song Of The Open Road (Scheinman), id.
La Scheinman è già comparsa qui sopra e purtroppo scomparsa. Se mai trovassi interessante questo pezzo e ciò che della Scheinman scrivevo ormai anni fa, dimmelo, e magari ripubblicherò i pezzi andati perduti.
Il jazz, ti avverto, qui non c’entra molto.
The Frog Threw His Head Back And Laughed (Scheinman) da «12 Songs», Cryptogramophone CG 125. Jenny Scheinman, violino; Ron Miles, cornetta; Doug Wieselman, clarinetto; Bill Frisell, chitarra; Rachel Garniez, fisarmonica; Tim Luntzel, contrabbasso; Dan Rieser, batteria. Registrato il 14 dicembre 2004.
Song Of The Open Road (Scheinman), id.
martedì 9 giugno 2015
Turnaround (Paul Bley & Gary Peacock)
Versione singolarmente uptempo di Turnaround di Ornette Coleman, composizione ascoltata più volte su Jazz nel pomeriggio.
Turnaround (Coleman), da «Paul Bley With Gary Peacock», Ecm 1003. Paul Bley, piano; Gary Peacock, contrabbasso; Paul Motian, batteria. Registrato l’11 maggio 1968.
Turnaround (Coleman), da «Paul Bley With Gary Peacock», Ecm 1003. Paul Bley, piano; Gary Peacock, contrabbasso; Paul Motian, batteria. Registrato l’11 maggio 1968.
lunedì 8 giugno 2015
Lifetrip – Afternoon Moods (Clint Houston)
«Watership Down» è un romanzo dell’inglese Richard Adams del 1972 che ebbe fama intensa e duratura nei paesi di lingua inglese; effimera, invece, da noi, perché non mi pare che si sia continuato a leggerlo.
Io lo lessi con molto entusiasmo quando avevo nove o dieci anni, nella traduzione di Pier Francesco Paolini, «La collina dei conigli». Non posso dire che l’entusiasmo si sia ripetuto ascoltando questo disco a nome del grande bassista Clint Houston, sentito più volte qui sopra con Woody Shaw e con altri.
Musica molto anni Settanta, fin troppo, come forse anche quel libro: dovrò cercarlo. Comunque è piacevole e benissimo suonata da musicisti di alto livello.
Lifetrip (Houston), da «Watership Down», Storyville STCD 4150. Joanne Brackeen, piano; Onaje Allan Gumbs, sintetizzatore; John Abercrombie, chitarra; Clint Houston, contrabbasso; Al Foster, batteria. Registrato nel febbraio 1978.
Afternoon Moods (Houston), ib. Houston in sovrapposizione.
Io lo lessi con molto entusiasmo quando avevo nove o dieci anni, nella traduzione di Pier Francesco Paolini, «La collina dei conigli». Non posso dire che l’entusiasmo si sia ripetuto ascoltando questo disco a nome del grande bassista Clint Houston, sentito più volte qui sopra con Woody Shaw e con altri.
Musica molto anni Settanta, fin troppo, come forse anche quel libro: dovrò cercarlo. Comunque è piacevole e benissimo suonata da musicisti di alto livello.
Lifetrip (Houston), da «Watership Down», Storyville STCD 4150. Joanne Brackeen, piano; Onaje Allan Gumbs, sintetizzatore; John Abercrombie, chitarra; Clint Houston, contrabbasso; Al Foster, batteria. Registrato nel febbraio 1978.
Afternoon Moods (Houston), ib. Houston in sovrapposizione.
domenica 7 giugno 2015
A Lovely Way To Spend An Evening (Curtis Fuller)
Curtis Fuller è sempre riuscito bene nelle ballad. È anche nella natura dello strumento, del resto. Il pezzo viene da un Blue Note del 1957, «The Opener».
A Lovely Way To Spend An Evening (McHugh-Adamson), da «The Complete Blue Note/UA Curtis Fuller Sessions», Mosaic. Curtis Fuller, trombone; Bobby Timmons, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Arthur Taylor, batteria. Registrato il 16 giugno 1957.
A Lovely Way To Spend An Evening (McHugh-Adamson), da «The Complete Blue Note/UA Curtis Fuller Sessions», Mosaic. Curtis Fuller, trombone; Bobby Timmons, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Arthur Taylor, batteria. Registrato il 16 giugno 1957.
sabato 6 giugno 2015
Pensativa (Bill Evans)
Ora, è vero che questo pezzo l’ho già pubblicato due anni fa, ma è vero anche che oggi non si può più sentire su Jazz nel pomeriggio, dopo il recente disastro. Mi sembra così bello che lo ripubblico, stimolato dall’aver appena presentato altri due pezzi di Clare Fischer. In particolare gli assoli dei saxofonisti sono una vera meraviglia: la frase d’apertura di quello di Warne Marsh, al minuto 2:38, pare discendere dal cielo.
Pensativa (Clare Fischer), da «Crosscurrents», Fantasy/OJCCD 718-2. Lee Konitz, sax alto; Warne Marsh, sax tenore; Bill Evans, piano; Eddie Gomez, contrabbasso; Eliot Zigmund, batteria. Registrato nel marzo 1977.
Pensativa (Clare Fischer), da «Crosscurrents», Fantasy/OJCCD 718-2. Lee Konitz, sax alto; Warne Marsh, sax tenore; Bill Evans, piano; Eddie Gomez, contrabbasso; Eliot Zigmund, batteria. Registrato nel marzo 1977.
venerdì 5 giugno 2015
Summer Song – A Matter Of Time – The Street Called Straight (Don Rendell)
Don Rendell (1926) è uno dei jazzisti più noti e di più lunga carriera del Regno Unito, ma fuori da lì non è conosciuto come pur merita. Benché in tanti anni abbia suonato di tutto e con tutti, rimane noto specialmente per un’associazione con Ian Carr durata dal 1963 al 1970, della quale qualche volta ti farò sentire.
Questo disco del 1971 presenta una bella varietà di colori, tutta diluita in acquarello da un vibrafono risonantissimo, e si sviluppa con insolito relax e libertà ritmica grazie anche alle composizioni, quasi tutte di Rendell. The Street Called Straight non è propriamente una contraffazione di I Can’t Get Started, ma chiaramente il suo profilo melodico vi è ispirato.
Summer Song (Rendell), da «Space Walk», [EMI] Universal. Don Rendell, sax soprano; Stan Robinson, clarinetto; Peter Shade, vibrafono; Jack Thorncroft, contrabbasso; Trevor Tomkins, batteria. Registrato nel 1971.
The Street Called Straight (Rendell), c.s. ma Rendell suona il flauto, Robinson il sax tenore.
A Matter Of Time (Tomkins-Quincy), c.s.
Questo disco del 1971 presenta una bella varietà di colori, tutta diluita in acquarello da un vibrafono risonantissimo, e si sviluppa con insolito relax e libertà ritmica grazie anche alle composizioni, quasi tutte di Rendell. The Street Called Straight non è propriamente una contraffazione di I Can’t Get Started, ma chiaramente il suo profilo melodico vi è ispirato.
Summer Song (Rendell), da «Space Walk», [EMI] Universal. Don Rendell, sax soprano; Stan Robinson, clarinetto; Peter Shade, vibrafono; Jack Thorncroft, contrabbasso; Trevor Tomkins, batteria. Registrato nel 1971.
The Street Called Straight (Rendell), c.s. ma Rendell suona il flauto, Robinson il sax tenore.
A Matter Of Time (Tomkins-Quincy), c.s.
giovedì 4 giugno 2015
Passacaglia – Canto Africano (Clare Fischer)
Non ho voglia di scrivere ma ho in animo, da tempo, di presentarti Clare Fischer, uno degli originali della composizione jazz e anche un pianista di valore. Facciamo che oggi comincio ad aguzzarti l’appetito e in seguito ne parleremo e ne ascolteremo meglio.
Intanto nota la singolare strumentazione, fitta di legni gravi, ben tre corni, tromboni (uno basso), tuba, un solo sax e nemmeno una tromba, e l’assenza d’improvvisazione.
Passacaglia (Fischer), da «Extension», [Pacific] International Phonograph . Vince De Rosa, Richard Perissi, Fred Teuber, corno; Gil Falco, trombone; Bobby Knight, trombone basso; Tommy Johnson, tuba; Bud Shank, flauto; John Lowe, clarinetto; Gary Foster, clarinetto contralto; Jack Nimitz, clarinetto contrabbasso; Don Shelton, sax alto; Jerry Coker, sax tenore; Clare Fischer, piano; Bob West, contrabbasso; Larry Bunker, batteria. Registrato nel 1963.
Canto Africano (Fischer), ib. Vince De Rosa, Richard Perissi, Fred Teuber, corno; Gil Falco, trombone; Bobby Knight, trombone basso; Tommy Johnson, tuba; John Lowe, Sam Most, flauto; Don Shelton, Ben Kantor, Louis Ciotti, clarinetto; Gary Foster, clarinetto contralto; Jerry Coker, clarinetto basso; Jack Nimitz, clarinetto contrabbasso; Clare Fischer, piano; Bob West, contrabbasso; Colin Bailey, batteria.
Intanto nota la singolare strumentazione, fitta di legni gravi, ben tre corni, tromboni (uno basso), tuba, un solo sax e nemmeno una tromba, e l’assenza d’improvvisazione.
Passacaglia (Fischer), da «Extension», [Pacific] International Phonograph . Vince De Rosa, Richard Perissi, Fred Teuber, corno; Gil Falco, trombone; Bobby Knight, trombone basso; Tommy Johnson, tuba; Bud Shank, flauto; John Lowe, clarinetto; Gary Foster, clarinetto contralto; Jack Nimitz, clarinetto contrabbasso; Don Shelton, sax alto; Jerry Coker, sax tenore; Clare Fischer, piano; Bob West, contrabbasso; Larry Bunker, batteria. Registrato nel 1963.
Canto Africano (Fischer), ib. Vince De Rosa, Richard Perissi, Fred Teuber, corno; Gil Falco, trombone; Bobby Knight, trombone basso; Tommy Johnson, tuba; John Lowe, Sam Most, flauto; Don Shelton, Ben Kantor, Louis Ciotti, clarinetto; Gary Foster, clarinetto contralto; Jerry Coker, clarinetto basso; Jack Nimitz, clarinetto contrabbasso; Clare Fischer, piano; Bob West, contrabbasso; Colin Bailey, batteria.
martedì 2 giugno 2015
Of Love (Dewey Redman)
Buona festa della Repubblica. Come la nostra Repubblica, quest’esecuzione è espressiva anche se un po’ vicina all’approssimativo.
Of Love (Redman), da «Look For the Black Star», Arista AL 1011. Dewey Redman, sax tenore; Jym Young, piano; Donald Garrett, contrabbasso; Eddie Moore, batteria. Registrato nel 1966.
Of Love (Redman), da «Look For the Black Star», Arista AL 1011. Dewey Redman, sax tenore; Jym Young, piano; Donald Garrett, contrabbasso; Eddie Moore, batteria. Registrato nel 1966.
lunedì 1 giugno 2015
[Guest post #55] Riccardo Facchi & Art Pepper
Questo, provveduto da Riccardo Facchi, è il primo guest post del nuovo corso di Jazz nel pomeriggio: vorrei che ne seguissero molti altri.
Facchi ha ragione e il feeling è irrinunciabile nel jazz come nelle altre musiche. Ricordo anche un’intervista in cui Claudio Arrau (mi pare), parlando di pianisti più o meno espressivi e poetici, sottolineava come esista una poesia, dunque un feeling, che trascende l’espressione immediata, ed è la poesia delle forme.
Che importanza ha il feeling nel jazz?
Ultimamente sembrerebbe relativamente poca. In generale si preferisce parlare di valori musicalmente «oggettivi», di forme e strutture complesse, di timbriche, di «sound» e si tende a mettere in subordine certe componenti espressive, che invece sono ancora importanti, se non indispensabili in tale ambito.
Art Pepper è stato, specie dopo il lungo periodo passato in carcere, un campione di espressività col suo sax alto, capace di comunicare emozioni forti nelle sue esibizioni sia discografiche che concertistiche, in particolare nell’affrontare certe note ballate dell’American Songbook. Questa versione di Ballad Of the Sad Young Men incisa in «No Limit» nel 1977 colpisce decisamente nel segno e tocca livelli espressivi quasi strazianti, dove l’artista si mette emozionalmente a nudo, forse anche sin troppo, ma certamente non può lasciare in alcun modo indifferenti.
Ballad Of The Sad Young Men (Landesman-Wolf), da «No Limit», [Contemporary] OJCCD 411-2. Art Pepper, sax alto; George Cables, piano; Tony Dumas, contrabbasso; Carl Burnett, batteria. Registrato il 26 maggio 1977.
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