Move Over, del 1928, mostra Duke Ellington men che trentenne già in possesso di una sagacia compositiva caratteristica, e illumina almeno in parte il suo rapporto non ovvio, non facile con il blues.
Il pezzo è in forma AA'BA ed è preceduto da una intro di otto battute dalle armonie diminuite su un basso cromatico discendente; il primo tema A, nella misura insolita di 20 battute, si compone di due frasi, una di 8 battute e una di 12; di questa seconda, le ultime otto richiamano armonicamente due terzi del blues; su B, preceduto da un transizione di quattro battute, si svolgono poi tre chorus di blues effettivo con gli assoli di trombone, chitarra e clarinetto.
Ha osservato Benjamin Givan («Ellington and the Blues», in The Cambridge Companion to Duke Ellington, Cambridge University Press, 2014): «Dopo meno di dieci anni di carriera, Ellington aveva già trovato una maniera straordinariamente complessa per incastrare delle progressioni blues entro le norme fraseologiche della canzone popolare».
Move Over (Ellington), da «The Original Edward “Duke” Elllington Hits, Vol. 1 - 1927/31», King Jazz KJ 144 FS. Bubber Miley, Arthur Whetsol, tromba: Joe Nanton, trombone; Barney Bigard, clarinetto e sax tenore; Johnny Hodges, sax alto, clarinetto; Harry Carney, sax alto; Duke Ellington, piano; Lonnie Johnson, chitarra; Fred Guy, banjo; Wellman Braud, contrabbasso; Sonny Greer, batteria. Registrato il primo ottobre 1928.
3 commenti:
La scelta di Ellington (il giovane Ellington!) è la più felice per la ripresa di JnP. Bentornato!
Buongiorno. Noi ti lasciamo passare, ma tu devi arrivare puntualmente.
Cercherò di fare il possibile.
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