Restiamo un momento su Sam Rivers nel ruolo, ricordato anche ieri, di sideman di Tony Williams in due grandi Blue Note degli anni Sessanta (l’altro s’intitola «Life Time»). Ma piuttosto che dirtene io, lascio che a parlarne sia Ethan Iverson, così come lo fece molti anni fa sul suo bellissimo blog.
Love Song è il solo pezzo del disco con una struttura accordale per l’improvvisazione; qui Rivers, Peacock, Williams e Herbie Hancock attentano un 5/4. Credo che sia il primo cinque del jazz che non affermi pedestremente il metro a ogni battuta, come fa Take Five. Incredibilmente, non temono di perdersi e in qualche modo riescono a destreggiarsi agevolmente nel cinque con alcune battute in tre. Non sempre azzeccano la forma, ma proprio qui è la magia di tutta la musica di quest’epoca con Williams e Hancock: se ne infischiano se per un attimo smarriscono la strada. Questo modo di suonare si sentì per pochissimi anni dei Sessanta, prima che il vernacolo straight-ahead lo bandisse.
Love Song (Williams), da «Spring», Blue Note CDP 7 46135-2. Sam Rivers, sax tenore; Herbie Hancock, piano; Gary Peacock, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 12 agosto 1965.
Nessun commento:
Posta un commento