sabato 4 gennaio 2014

Hackensack (Pee Wee Russell)

 Il clarinetto lunare di Pee Wee Russell in uno dei dischi più inqualificabili, fantasiosamente concepiti degli anni Sessanta. Se ne deve ringraziare Marshall Brown, qui alla tromba bassa. Il quartetto senza pianoforte suona alcuni standard, un paio di pezzi di Brown e poi composizioni di Monk e addirittura di Ornette Coleman (Turnaround l’abbiamo sentito anni fa) e Coltrane (Some Other Blues).

 Quale che sia il contesto armonico e ritmico, Pee Wee non è mai fuori posto, ma non perché cerchi minimamente di accostarsi a una sintassi bop o post-bop: suona come ha sempre fatto, in una temperie fantastica che non è propriamente né moderna né arcaica perché gli è connaturata come la sua stessa voce. Con le composizioni di Monk, Russell si era già cimentato, in compagnia di Monk stesso, in una leggendaria e controversa apparizione al festival di Newport del 1963.

 Hackensack (Monk), da «Ask Me Now!», Impulse! 755 742-2. Marshall Brown, tromba bassa; Pee Wee Russell, clarinetto; Russell George, contrabbasso; Ronnie Bedford, batteria. Registrato nel 1965.



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2 commenti:

Paolo Lancianese ha detto...

Se uno non conoscesse nulla di lui (ma non è il caso dei frequentatori di JnP, dove Pee Wee Russell è di casa - nell'elenco a destra è già in doppia cifra), potrebbe mai immaginare che era nato nel 1906 e che aveva cominciato a suonare nel 1920 sulle riverboats del Mississippi? Se poi si fece invischiare nel dixie revival, certo fu anche colpa sua, ma...

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Ciao carissimo amico. Pee Wee era una di quelle persone che si fanno trascinare dalla vita, credo, e quindi anche dalla musica.