Perkins, menomato dalla polio, suonava con l’avambraccio sinistro parallelo alla tastiera, posizione che lo costringeva a un’economia espressiva (contiguità delle due mani) di cui le sue esecuzioni non risentono. Nativo di Indianapolis, Perkins fu attivo a Los Angeles. Qui è con una delle quintessenziali ritmiche californiane dell’epoca.
Way ’Cross Town (Perkins), da «Introducing Carl Perkins», Ace CDBOP-008. Carl Perkins, piano; Leroy Vinnegar, contrabbasso; Larance Marable, batteria. Registrato il 4 aprile 1956.
2 commenti:
Sempre molto interessante andare a capire come uno trova il proprio stile e il proprio universo espressivo anche partendo da caratteristiche puramente fisiche: ad esempio, mi sembra che anche Horace Parlan avesse contratto la polio e, recentemente, ho letto dell'asma di Wayne Shorter che ha inciso sul fraseggio abbreviandolo.
Invalidato anche lui dalla polio, Parlan poteva usare solo tre dita della mano sinistra e due della destra: un vero virtuoso!
Posta un commento