Nel 1964 Herbie Hancock fece in questo disco la prova generale del suo capolavoro, «Maiden Voyage», registrato l’anno successivo in identica formazione con l’aggiunta di George Coleman. Freddie Hubbard, insolitamente con la cornetta, vi suona come il Padreterno e anche Tony Wiliams non scherza mica.
La vamp introduttiva ha un groove da una tonnellata e infatti molti anni dopo è stata campionata da un rapper.
Cantaloupe Island (Hancock), da «Empyrean Isles», Blue Note CDP 7 84175 2. Freddie Hubbard, cornetta; Herbie Hancock, piano; Ron Carter, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 17 giugno 1964.
Oliloquy Valley (Hancock), id.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
6 commenti:
Gli anni Sessanta sono stati il periodo d'oro di Hancock. Poi c'è stato il decennio d'argento. Poi... Sul poi s'è già qui discusso una volta, con opposti pareri. Io, per me, quando voglio risentire qualcosa di suo, qui resto aggrappato.
Sono d’accordo.
Empyrean Isles è forse più sbilanciato di Maiden Voyage, non ha quella perfezione nitida e cristallina, ma per certi versi è più affascinante.
E sono d'accordo anche con te.
Trovo affascinante l'Hancock del gruppo di Davis per l'essenzialità (quasi genovese) del suo pianismo. Un'essenzialità eterea che spesso suggeriva, alludeva e qualche volte lasciava alla tua fantasia.
Anche a me piace moltissimo Hancock con Davis, eppure ho l'impressione che il suo riserbo, lì (è molto meno evidente nei dischi a proprio nome), si dovesse al fatto che non era del tutto a suo agio.
Posta un commento