Questo post improptu è una sorpresina riservata a chi, non si sa mai, si trovi collegato a Jazz nel pomeriggio proprio in questo momento psicologicamente entre le chien et le loup, quando non si sa bene se siamo ancora quelli del 2015 o se siamo già quelli del 2016 – in realtà, per quanto intuisco io del tempo, e Philip K. Dick sarebbe d’accordo e forse anche quell’antipatico Sant’Agostino (però insomma, non so bene), potremmo essere nel secondo secolo d.C. o chissà quando nel futuro e in realtà siamo dappertutto sempre, come in quel famoso fumetto di Richard McGuire. Divago.
Insomma, eccoti due pezzi di un musicista che mi piace molto, Clarence Shaw, che ha fatto poco, perché la vita del jazz, o forse la vita, era troppo dura per lui, ma noi gli vogliamo bene perché era un poeta e poeti sono alcuni lettori abituali di Jazz nel pomeriggio. Sono belle anche le composizioni dovute a due dei suoi oscuri sidemen: Travelog è una ballad malinconica ma provvista di nerbo, con un bellissimo titolo, e Thieves’ Carnival ha da parte sua un titolo molto letterario, di una commedia di Jean Anouilh, e un hook straordinariamente orecchiabile, nonché un’incalzante progressione armonica.
Per gli auguri urbi et orbi, domani mattina primo gennaio 2016 di sicuro, con Dicky Wells. Adesso, entre le chien etc., un abbraccio affettuoso e due canzoni.
Thieves’ Carnival (Taylor), da «Debut In Blues», Argo LPS-726. Clarence Shaw, tromba; Herb Wise, trombone; Jay Peters, sax tenore; James Taylor, piano; Sidney Robinson, contrabbasso; Gerald Donovan, batteria. Registrato l’8 luglio 1963.
Travelog (Robinson), id.
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