L’offerta musicale di oggi è adeguata a quella che, per volgare convenzione, si ritiene debba essere la dieta delle feste: lipidica. C’è il sax tenore di Arnett Cobb, che tramite la sua sintassi semplice e, a quel punto, affaticata, dà forma a una sostanza musicale crassa e unta di blues.
Ma le metafore musicali non rendono giustizia alla musica, se non forse quella, molto a proposito, che assimili il particolare lirismo di questa escuzione al soul food: cibo a un tempo di nutrimento per il corpo e di conforto per l’anima. Augh!
Questa Stardust è posseduta a identico titolo di Cobb da Junior Mance, anche lui un grande suonatore di blues. Vi fa seguito il duetto di Cobb con George Duvivier, bravo come al solito ma sovra-amplificato, che avevo già pubblicato alcuni anni fa.
Stardust (Carmichael-Parish) da «Keep On Pushin’», BeeHive BH 7017. Arnett Cobb, sax tenore; Junior Mance, piano; George Duvivier, contrabbasso; Panama Francis, batteria. Registrato il 27 giugno 1984.
Deep River (trad.), ib. Cobb e Duvivier.
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