«Niente di cui scrivere a casa» ma dell’onesto, vivace jazz funk con l’anno di concezione, il 1973, stampato su ogni nota, suonato da un complesso con dentro alcuni nomi davvero belli. Il poco noto leader Ramon Morris vi appare saxofonista capace. Se questa sera festeggi l’arrivo dell’anno nuovo andando a ballare, ricordati, mentre il giro frontale inferiore ti viene triturato dalla house music, che questa mattina su Jnp hai sentito come si ballava nel 1973 (non come ballavo io, s’intende: nel 1973 avevo nove anni), e poi fa’ un brindisi e un ballo alla mia salute se ti va.
Presento questa musica soprattutto perché oggi ripensavo al romanzo di Michael Chabon «Telegraph Avenue», che con musica come questa c’entra molto, c’entra eccome, ma non ti dirò perché. Ecco, diciamo che avevo semplicemente voglia di nominare questo libro: «Telegraph Avenue» di Michael Chabon. C’è anche in italiano, credo proprio.
Sweat (Bass), da «Sweet Sister Funk», Groove Merchant GM 516. Cecil Bridgewater, tromba; Ramon Morris, sax tenore; Albert Dailey, piano elettrico; Lloyd Davis, chitarra; Mickey Bass, basso elettrico; Mickey Roker, batteria; Tony Warren, conga. Registrato nel 1973.
People Make The World Go ’Round (Bell-Creed), id.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
7 commenti:
Auguri Marco!
Ci si lascia andare a queste convenzioni massificate.
Un augurio è sempre un augurio! (hai posta)
perchè a 9 anni non ballavi?
Aug!
Ballavo la polka, il canone afroamericano non l'avrei scoperto prima di altri tre anni…
tre anni di beata ignoranza... poi niente è rimasto uguale
Prima che scocchi la mezzanotte, un augurio di buon anno a te, Marco, e a tutti i jazzpomeridiani.
AUGURI!!!
Posta un commento