Wayne Shorter registrò nel 1965 questo disco che la Blue Note non pubblicò; sarebbe uscito solo nel 1980.
Altre volte sono rimasto perplesso, come tutti, per questa strana politica che la Blue Note usò per esempio con Tina Brooks (sempre) e poi alcune volte con Bobby Hutcherson, Andrew Hill e altri: faceva registrare i musicisti, li pagava – e la Blue Note pagava loro anche il tempo delle prove – , poi chiudeva i nastri nell’armadio anche quando conservavano musica ottima o addirittura eccelsa.
Stavolta non mi scandalizzo: direi che la pur degna musica contenuta in «Etcetera» non tenga tutto sommato il passo con i capolavori che Shorter e Hancock andavano registrando e pubblicando in quel torno di tempo a nome proprio, a nome l’uno dell’altro, e a nome di Miles Davis. Il disco è un po’ diffuso, che è il contrario di concentrato; c’è forse un pezzo di troppo, Penelope, ballad che somiglia ad altre più riuscite di Shorter, e manca un fuoco espressivo che renda il tutto distinto e memorabile. E mentre le composizioni sono piuttosto interessanti, non ce n’è una indimenticabile, anche se colpisce il 10/4 di Indian Song.
Sono ottimi però l’esecuzione generale e gli assoli, in particolare quelli di Hancock che è spiritato e si carica il disco sulle spalle, e poi io resto sempre ammirato quando ascolto Joe Chambers. In Etcetera, che ha il profilo del blues senza averne le armonie né lo spirito (ma ha un bell’head polifonico), egli «batte» un backbeat feroce ma leggero senza quasi farsene accorgere.
«Bene gli altri», benissimo, anzi: è Cecil McBee!
Etcetera (Shorter), da «Etcetera», Blue Note CDP 533581. Wayne Shorter, sax tenore; Herbie Hancock, piano; Cecil McBee, contrabbasso; Joe Chambers, batteria. Registrato il 14 giugno 1965.
Indian Song (Shorter), id.
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1 commento:
anche con Moto Grosso Feio, la Blue Note fece aspettare Wayne 4 anni...
anche quello un disco un po' "vago", con Corea alle marimbas.
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