In questo disco, registrato nel 1999 a Milano, Ran Blake ha voluto fornire delle istantanee di una memoria che si proietta nelle manifestazioni, cinematografiche e musicali, di un momento e di un luogo un po’ veri un po’ sognati, la Los Angeles noir fra anni Quaranta e Cinquanta; è quello che a modo suo ha voluto fare Charlie Haden con il Quartet West o, in altro genere, Ry Cooder in «Chavez Ravine».
Blake asseconda il suo gusto per la dissacrazione di melodie suggestive e delicate (nel disco lo fa anche con I Say A Little Prayer For You, qui già sentita) affrontando Merci Bon Dieu, la canzone resa famosa da Harry Belafonte e già ascoltata nella versione, viceversa rispettosissima, di Charlie Rouse.
In Homage To Alfred Hitchock ricorre il famoso valzer della Vedova Allegra di Léhar, presente nella colonna sonora di Shadow Of A Doubt (1943), il film di Hitch che il regista preferiva. Qui Blake è misericordiosamente solo (il chitarrista «Knife» Fabris può apporsi tutti i nomignoli fighi che vuole: a me sembra uno scarsone, e non capirò mai perché a Blake piaccia tirarselo dietro).
Merci Bon Dieu (Casseus), da «Indian Winter», Soul Note 121327-1. David «Knife» Fabris, chitarra; Ran Blake, piano. Registrato nel novembre 1999.
Homage To Alfred Hitchcock (Blake), ib. ma senza Fabris.
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