Per un profilo di quella figura veramente molto, molto strana che è (è stato?) il pianista Freddie Gambrell – reinventatosi a un certo momento come «Federico Cervantes», trombettista – non trovo di meglio che affidarti alla prosa immaginifica se pure un po’ contorta di Eugene Chadbourne.
Gambrell, che era cieco, fu scoperto nel 1956 in un club di San Francisco da Chico Hamilton, che due anni dopo lo volle a registrare con sé in trio. In quei solchi sentiamo un virtuoso di ceppo tatumiano, non troppo lontano, per alcuni versi, a quanto pochi anni prima andava facendo Dick Twardzik e di lì a poco avrebbe fatto Cecil Taylor, entrambi sulla costa Est, ma con una vena umoristica sua, che per esempio lo porta a enunciare il tema di These Foolish Things in modo minore. Comunque sia, un grande talento.
Lullaby Of The Leaves (Young-Petkere), da «The Chico Hamilton Trio Introducing Freddie Gambrell», Fresh Sound FSRCD 599. Freddie Gambrell, piano; Ben Tucker, contrabbasso; Chico Hamilton, batteria. Registrato nel marzo 1958.
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Reservation Blues (Gambrell), id.
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These Foolish Things (Strechey-Marvel-Link), id.
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3 commenti:
Personaggio davvero singolare questo Freddie Gambler. Talmente fuori dal comune che non lo trovi neppure menzionato nelle varie storie del jazz che abbiamo sotto mano. Nel mio archivio ho il disco con Hamilton - bello, come si arguisce anche dai brani postati -, ma ignoro totalmente il trombettista. Mi sono posto alla sua ricerca, ma senza risultati.
http://federicocervantes.blogspot.it/
Grazie!
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