Un paio d’anni fa notavo come Duke Ellington, solo che lo volesse, fosse in grado di suonare a mean rock ’n’ roll. Qui, nel 1969, Ellington precorre a suo modo il rap.
Il 20 luglio 1969 l’orchestra del Duca eseguì sulla rete ABC, che ne era committente, una composizione estesa intitolata Moon Maiden. Quel giorno l’equipaggio dell’Apollo 11 metteva piede sulla luna. Pochi giorni prima, quasi per scherzo, Duke aveva registrato Moon Maiden al termine di una seduta d’incisione, «dicendo» dei piccoli versi argutamente allitteranti nel mentre si accompagnava con la celesta trovata nello studio (ma a un certo punto si sente uno schioccare di dita; se fossero quelle del Duca, vorrebbe dire che la recitazione è stata sovrapposta).
Questa piccola meraviglia, insieme ad altre, ha visto postuma la luce in un disco del 1977.
Moon Maiden (Ellington), da «The Intimate Ellington», Pablo/OJC 00025218673020. Duke Ellington, voce e celesta. Registrato il 14 luglio 1969.
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6 commenti:
Ne puoi ritrovare schegge nei dischi del primo Tom Waits, quello pre- "Swordfishtrombones". Appunto, 'na delizia.
M.G.
Ma schegge consapevoli?
Eeehhh, sviluppare una dialettica consapevoli-inconsapevoli, applicata alle schegge waitsiane, non è impresa da poco. Waits ha assorbito universi e decadi,ci ha cantato di aver combattuto con Rocky Marciano e di aver dormito con Marylin Monroe, di essere passato indenne attraverso un uragano e di aver visto i Dodgers giocare a Brooklin (non è vero, li vide, essendo losangelino, per la prima volta al Coliseum quando si trasferirono a Los Angeles nel 1957, ma lui è Tom Waits e può mentire quanto vuole). Ha amato Monk e ha voluto nei suoi dischi Al Cohn, adorava Zoot Sims e Cab Calloway, le canzoni di Berlin ed i film di Walt Disney, si commuoveva vedendo giocare Jackie Robinson (il "tuo" Jackie Robinson) e leggeva Kerouac fino allo sfinimento. Un regressivo impenitente, un fagocitatore di miti ed un costruttore di bugie creative. Uno che ha detto parole magnifiche e folgoranti sulla gioia dei bambini che escono da scuola, uno che amava smarrirsi sotto il tendone del circo. Uno che ha ascoltato Ellington e ce ne ha restituito schegge nell sue canzoni, certo. Perché poteva fingere e sviare, ma i dischi giusti nella sua camera al Tropicana hotel di L.A. li aveva, eccome.
M.G.
M.G.
Ecco, mandami anche una canzone di Waits e abbiamo bell'e fatto il prossimo guest post, come ti dicevo l'altroieri.
Come si chiama la maialina boccoluta dei Muppets? Ah, ora ricordo: Miss Piggy...
M.G.
Comunque se vuoi una canzone (parzialmente) rivelatrice, direi "Jitterburg boy", da "Small change" del 1976, Asylum.
M.G.
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