Reload dal Ferragosto 2011. Come quello di ieri, il post propone del jazz degli anni Settanta un po’ dimenticato.
Charlie Rouse versione funky nel 1973. L’anno è il medesimo di «Horn Culture» di Sonny Rollins; come lì ci sono le percussioni, una chitarra rockeggiante e il basso elettrico, e il batterista è di nuovo David Lee – bravissimo, sparito. In più c’è un violoncello (!).
Il risultato, al paragone, non potrebbe essere più diverso dal disco di Rollins, con un’intenzione funky, nel sestetto di Rouse, assai più spontanea e coinvolgente e allo stesso tempo più sperimentale, com’è soprattutto chiaro nell’articolata Two Is One: la prima parte, di spiccato senso modale, è in nove (4+5), e la seconda, che segue a un intemezzo percussivo-coloristico a tempo libero, è un blues in cui si alternano battute in 12 e in 16.
Un altro lavoro di Rouse da riconsiderare.
In a Funky Way (G. Davis), da «Two Is One», Strata-East SES19746. Charlie Rouse, sax tenore; George Davis, chitarra; Calo Scott, violoncello; Martin Rivera, basso elettrico; David Lee, batteria; Azzedin Weston, conga. Registrato nel 1973.
Two Is One (Rouse), ib. Rouse, Scott, Lee; Paul Metzke, chitarra; Stanley Clarke, basso elettrico; Airto Moreira, percussioni.
8 commenti:
Farò un commento un pò da precisetti, perdonatemelo. Charlie Rouse, eccellente fraseggiatore etc. etc. ma sempre leggermente e spiacevolmente stonato. Non odiatemi! Ciò detto gli esperimenti funk fatti da questa gente sono sempre interessanti e fatti da dio.
Noooooo… ! La sua è intonazione non temperate: segue il sistema zarliniano! ;-)
I miei sentimenti verso il funk sono bipolari e quindi soggetti al momento. Mi fa molto piacere ascoltare Rouse "libero" dal mood monkiano, ma contemporaneamente ho l'impressione di una musica ben fatta ma un po' incerta sul dove andare a parare. Non abbastanza funky per lasciarsi andare senza troppe remore, non abbastanza free per stimolare, non abbastanza provocatoria per sorprendere.
Non sempre sono d'accordo con loopdimare ma questa volta sì, al 99%. 33& per ogni "non abbastanza".
grazie paolo, ogni tanto è bello sentirsi d'accordo. gli appassionati di jazz sono di solito molto rissosi, anche se con tutte le buone intenzioni di questo mondo.
che palle che siete, ragazzi
arriva natale...
:-)
Posta un commento