Ho pensato che sarebbe un esercizio utile e interessante – ma non per te che leggi, credo – se ripubblicassi con sistema e dall’inizio tutte quante le tantissime musiche che ho proposto qui sopra in sei anni e mezzo ma con un commento nuovo, dopo averle riascoltate; la pratica del reload che ho inaugurato quest’autunno, anche un po’ per pigrizia, mi ha mostrato come la mia percezione di molta musica sia cambiata, e non dico necessariamente il mio giudizio o il mio gradimento. Questo mi ha anche confermato quanto sia futile e pernicioso affezionarsi alle proprie opinioni, ai proprî gusti, in arte come in ogni altro ambito.
Comunque: quasi sei anni fa pubblicavo un pezzo da questo disco del 2000 di Reid Anderson e lo commentavo in una certa maniera. Il disco non l’ho più riascoltato prima d’oggi ed ecco che, non dico mi sia piaciuto di meno, anzi, ma stavolta ci ho sentito una vena parodica quasi lounge, anche nei titoli, che la prima volta mi era sfuggita completamente. La sequenza armonica di Foxy, potrei giurarlo, è quella di una canzone scritta da Piero Piccioni per qualche film di Alberto Sordi; in tutto il disco le composizioni di Anderson, così come i ritmi scanditi sommariamente da Marlon Browden, sono più rock o prog-rock che jazz e così si spiegano anche le sonorità che mi avevano lasciato perplesso nel 2011, fiacche, un po’chiocce, e la funzione, diciamo così, esornativa che l’improvvisazione ha in tutte queste esecuzioni.
Foxy (Anderson), da «The Vastness of Space», Fresh Sound 096. Andrew D’Angelo, sax alto; Bill McHenry, sax tenore; Ben Monder, chitarra; Reid Anderson, contrabbasso; Marlon Browden, batteria. Registrato nel marzo 2000.
The Owl (Anderson), id.
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5 commenti:
trasandatezza quasi affascinante. non ci trovo ironia ma un po' di gioco.
in/out/tonazione un po' irritante qua e là. on peut vivre sans ça...
Sì, infatti. La prima volta non l'avevo veramente capito.
"Questo mi ha anche confermato quanto sia futile e pernicioso affezionarsi alle proprie opinioni, ai proprî gusti, in arte come in ogni altro ambito."
...Questa tua conferma risuona con alcuni discorsi che abbiamo affrontato...
Sì; mi pare che tu estendessi il concetto addirittura al mangiare, e questo continua a lasciarmi perplesso, ma forse solo perché io non attribuisco al mangiare l'importanza che probabilmente merita.
Certo che sì, anche al cibo.
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