Il Preludio corale per organo Wachet auf, ruft uns die Stimme BWV 645 («Svegliatevi, la voce ci chiama»), che origina dalla cantata BWV 140, è eseguito qui grosso modo alla lettera, essendo difficile potervi togliere o aggiungere – è Bach, perbaccho (la terza voce è frutto di overdubbing).
La cosa più bella, come scrive nelle note il pianista della seduta Ethan Iverson, è «lo stupefacente lavoro di spazzole “in stile tergicristallo”» di Tootie Heath.
Wachet auf, ruft uns die Stimme (J.S. Bach), da «Philadelphia Beat», Sunnyside SSC 1403. Ethan Iverson, piano; Ben Street, contrabbasso; Albert «Tootie» Heath, batteria. Registrato nell’ottobre 2014.
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3 commenti:
Si, il lavoro di spazzole è ammirevole, risolve il problema della de-swinghizzazione che le riletture classiche da parte di combo presentano prima di tutto. Non so quanto queste operazioni diano al jazz, Bach non vince, il jazz perde un pò, non trovate? Comunque grazie e saluti.
È solo un piccolo diverimento, credo.
a volte anche i pareggi sono divertenti...
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