In teoria, visto anche l’anno, questo sarebbe hard bop quintessenziale. Ma poi c’è Tommy Flanagan, un pianista che, non so bene, ma definire semplicemente hard bop non mi viene bene; e c’è Elvin, che qui si comporta da perfetto hard bopper, è vero, ma sapendo che è lui, non lo si può proprio ascoltare come se fosse un Art Taylor o un Louis Hayes.
Insomma, vedi un po’ tu, comunque è un pezzo tutto da gustare.
Minor Run-Down (Golson), da «Paul Chambers Quintet», Blue Note TCOJ 7152. Donald Byrd, tromba; Clifford Jordan, sax tenore; Tommy Flanagan, piano; Paul Chambers, contrabbasso; Elvin Jones, batteria. Registrato il 19 maggio 1957.
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3 commenti:
Eh si, il punto mi pare proprio quello! Elvin de-hardboppizza il tutto, il suo ride già ci parla della rivoluzione che sarebbe arrivata.
Gran pezzo e gran disco. Di hard bop - da quando è una parolaccia da cui trovare ogni scusa per prendere le distanze?
Non è mica facile trovare tutti i giorni qualche cosa da scrivere…
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