Rich Perry (Cleveland, 1955) è, come Jerry Bergonzi sentito due giorni fa, un saxofonista tenore bianco della generazione di mezzo, meno noto di Bergonzi o, non so, di Joe Lovano, tuttavia interessante.
Qui te lo faccio sentire in un disco a nome dell’eccellente Harold Danko, apparso qua una volta in duo con Konitz e che ha voluto intitolare questo disco all’occasionale front line. Non dico che Perry sia per tutti i gusti, frammentario, armonicamente ricercato e poco sollecito di piacevolezze com’è (nota come, nel blues Unit 7, riesca a evitare le più apparentemente inevitabili cadenze melodiche); la sua sonorità nebbiosa, memore ora di Warne Marsh ora, curiosamente, di Hank Mobley, e il modo di porgere in certo modo rinunciatario, con i finali di frase sempre aperti e «sfilacciati», ne fanno comunque una presenza inconfondibile nel panorama del sax tenore.
Unit 7 (Sam Jones), da «Oatts & Perry», SteepleChase SCCD 31588. Dick Oatts, sax alto; Rich Perry, sax tenore; Harold Danko, piano; Michael Formanek, contrabbasso; Jess Hirschfeld, batteria. Registrato nell’aprile 2005.
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3 commenti:
Notevolissimo anche Oatts. Buon fine settimana.
più intrigante Oatts...
Ho capito, gli farò un post apposito prima o poi.
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