Eric Watson, pianista americano che una volta si è definito «a recovering classical pianist», abita a Parigi da così tanto tempo da essersi meritato un qualche nastrino dei loro, non so più se Chevalier des Arts et des Lettres o che cosa. A dispetto di ciò è un valido musicista anche se, ti dicevo presentando anni fa questo stesso disco, è un gusto acquisito, per «la sua preferenza esclusiva per tempi lentissimi, immobili quasi, per le zone basse della tastiera e dunque per una musica densa, dai colori e dagli umori cupi e ruminativi».
Caratteristiche che non disdicono affatto a Left Alone, la composizione di Mal Waldron, pianista per il quale sono certo che Watson abbia una preferenza, come probabilmente anche per Paul Bley e Ran Blake.
Left Alone (Waldron), da «Sketches of Solitude», Night Bird Music 1005. Eric Watson, piano. Registrato il 16 agosto 2001.
Exits (Watson), id.
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1 commento:
Watson, Waldron... Quella è in effetti la temperie. Aggiungici che Watson ha registrato più di un disco con Steve Lacy (ricordo "The Amiens Concert", 1987, molto bello, con anche John Lindberg; e "Spirit of Mingus", 1992) e il triangolo si completa. In realtà, la tavolozza di Watson è molto più ricca - e lui è un musicista che meriterebbe, secondo me, di essere molto più conosciuto
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