A me Charles Lloyd non piace; mi sembra uno che dice, con molta ruffianeria, cose che tutto sommato non valgono la pena d’esser dette. Una rilevanza storica ce l’ha forse nell’essere stato il primo banalizzatore dello stile di Coltrane.
Ogni tanto mi viene il dubbio di essermi sbagliato su di lui; riascolto qualcosa e decido che no, non mi sono sbagliato. Eccotelo qui con il suo storico quartetto (non si può dire che non sapesse scegliersi i sidemen). Tribal Dance è tipico Lloyd; Sunday Morning è un precoce esempio di Jarrett compositore con un orecchio per il gospel; Here There and Everywhere è una ruffianata in piena regola.
E con questo, a Charles Lloyd, almeno su Jazz nel pomeriggio, non ci pensiamo più.
Tribal Dance (Lloyd), da «Love-In», Collectables COL-CD-6362. Charles Lloyd, sax tenore; Keith Jarrett, piano; Ron McClure, contrabbasso; Jack DeJohnette, batteria. Registrato nel gennaio 1967.
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Sunday Morning (Jarrett), id.
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Here There and Everywhere (Lennon-McCartney), ib. ma Lloyd suona il flauto.
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