lunedì 19 maggio 2014

Straight Up and Down (Eric Dolphy)

 In una conversazione internet, molto recentemente, è venuto fuori che qualcuno (più di uno) considera «Out to Lunch» di Eric Dolphy disco inascoltabile, insopportabile, addirittura degno di un’immaginaria raccolta differenziata delle immondezze discografiche insieme a Queen, Guccini, Sex Pistols, altri così.

 Io invece considero «Out to Lunch» il disco di jazz più bello e più importante degli ultimi cinquant’anni, fatta eccezione per due o tre cose di Duke Ellington, e sono persuaso che chi non lo apprezza è perché non gli ha mai voluto dedicare l’attenzione che esso reclama. Eric Dolphy, a chi non stia meglio che attento, non regala niente.

 Straight Up and Down (Dolphy), da «Out to Lunch», Blue Note CDP 7 46524 2. Freddie Hubbard, tromba; Eric Dolphy, sax alto; Bobby Hutcherson, vibrafono; Richard Davis, contrabbasso; Tony Williams, batteria. Registrato il 25 febbraio 1964.



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4 commenti:

sergio pasquandrea ha detto...

oltre ad essere un assoluto capolavoro, è un disco retto da una logica ferrea, oserei dire cristallina. un disco perfetto, quasi classico, e allo stesso tempo inesauribilmente sfaccettato.

Jazz nel pomeriggio ha detto...

Non si finisce mai di ascoltarlo.

Alberto Forino ha detto...

Io invece considero «Out to Lunch» il disco di jazz più bello e più importante degli ultimi cinquant’anni, fatta eccezione per due o tre cose di Duke Ellington

Quali sono le due o tre cose di Duke alle quali ti riferisci ?

Marco Bertoli ha detto...

Sui due piedi mi vengono in mente la la New Orleans Suite, i primi due Sacred Concerts, il disco in memoria di Strayhorn… ma pensandoci su credo che mi verrebbe anche qualcos'altro.