Affiancato all’organo Hammond, strumento prepotente, dal suono battente e duro come una testa di martello, Booker Ervin ha una ragione di più per sfoderare la sua maniera gladiatoria, tutta forte e sgranata, priva di grazia e del riserbo che parrebbe doveroso per chi è ospite in casa altrui: la seduta, infatti, è una delle molte pubblicate per la Prestige dall’organista Don Patterson (1936-1988), che, pur roccioso ed elettrificato (ed è il massimo che se ne possa dire), per poco non viene travolto da quel vero sicario del sax tenore.
Rosetta è proprio la famosa composizione di Earl Hines, qui aggiornata all’anno 1964 e a questa tipica formazione di cui in quegli anni ce n’era a dozzine, nei bar dei ghetti neri della grandi città del Nord degli USA.
Rosetta (Hines), da «Hip Cake Walk», [Prestige] Groove Hut Records GH 66708. Booker Ervin, sax tenore; Don Patterson, organo; Billy James, batteria. Registrato il 12 maggio 1964.
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S ’bout Time (Patterson), id.
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3 commenti:
Ero rimasto alla più calda, soffice e acida versione di Rosetta di Jimmy Smith; ma questa è una preziosissima scoperta! Un binomio davvero rilevante; il tenore che spacca a metà l' elegante e frizzante ricamo tessuto da Don Patterson e che sale in cattedra è da pelle d' oca e mette tutti a tacere! Brillante ed azzecatissima la descrizione, come sempre.
Non vorrei che si capisse male: a me quell'energumeno di Booker piace moltissimo!
In effetti all' inizio di S'bout Time Booker viene meno a tutti i doveri che si confanno ad un ospite. Assume le sembianze di un dio greco che si presenta nell' abitazione di un pover' uomo e ne diventa padrone, con buona pace dell' immensa ospitalità messa a disposizione da Don e dei pur mirabili ed eccellenti tentativi di riappropriarsi della sua seduta d' incisione :-D
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