Sabato dovizioso di musica con uno dei meno conosciuti fra i grandi del tenore (direi fra i grandi del jazz), Budd Johnson, qui a metà degli anni Sessanta, e si sente, con il delizioso trombettista Joe Newman e una sezione ritmica di quelle di cui sono solito dire che, con loro, suonerei bene anch’io.
Fa’ attenzione, al piano, ad Albert Dailey, qui già sentito con Dizzy Reece, Charlie Rouse ed Eddie Davis. E apprezza come Johnson e Newman ci vadano giù funky in Playin’ My Hunch: era il 1964.
The Folks Who Live On the Hill (Kern-Hammerstein II), da «Off the Wall», Argo LP-748. Joe Newman, tromba; Budd Johnson, sax tenore; Al Dailey, piano; Richard Davis, contrabbasso; Grady Tate, batteria. Registrato il 5 dicembre 1964.
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Love Is the Sweetest Thing (Noble), id.
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Strange Music (Wright-Forrest), id.
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Playin’ My Hunch (Johnson), id.
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3 commenti:
Dev'essere successo un pasticcio. Hai caricato per quattro volte "Playin' My Hunch" - funkyssimo davvero, soprattutto se lo senti per quattro volte di seguito. La scelta dei brani è invece azzeccatissima, perché mette in luce aspetti anche diversi della personalità di Budd Johnson ("The Folks who Live in the Hill" è ad esempio una splendida ballad. Ma era a suo agio con tutto, e alle origini del bebop c'è anche lui).
"The Folks who Live in the Hill" è una grande ballata, l'aspetto...
maledetta baracca di Divshare… adesso rimedio
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