Nel 1960 e nel 1961 Eric Dolphy prese parte a due sedute di registrazione di due distinti complessi con identica strumentazione, entrambi a nome «The Latin Jazz Quintet» ed entrambi intenti, giusta il nome, a un jazz latin di onesta fattura e di modesto se non minimo impegno. Qui mi riferisco alla prima di queste due occasioni, con marchio Prestige (la seconda, dell'anno seguente, fu per la United Artists).
Dolphy non adultera il suo stile, almeno dal punto di vista armonico, mentre da quello tonale e ritmico si percepisce – sull’alto, almeno – una certa semplificazione. In definitiva, nothing to write home about; Dolphy, che non rivela una speciale affinità per questo genere di musica, è in questo come nell’altro disco l’unico solista degno di nota, e il rilievo che i suoi strumenti giocoforza vi assumono rende le esecuzioni abbastanza squilibrate e sibilline, con l’eccezione parziale dei due pezzi (uno è Spring Is Here) in cui Eric suona il flauto.
First Bass Line (Casey), da «Caribé», Prestige New Jazz/ OJC 0600753381793. Eric Dolphy, clarinetto basso; Charlie Simmons, vibrafono; Gene Casey, piano; Bill Ellington, contrabbasso; Manny Ramos, batteria & timbales; Juan Amalbert, conga. Registrato il 19 agosto 1960.
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Mambo Ricci (Amalbert-Ricci), c.s. ma Dolphy suona il sax alto.
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