È stato scritto che Cecil Taylor è il Jackson Pollock del jazz. L’accostamento sulle prime appare quasi ovvio; anzi, lo appare tanto da dubitare che sia sensato.
A me comunque pare che Taylor abbia una gamma espressiva più variata di quella di Pollock (il che non è un giudizio di merito). Del magnifico live a Montreux del 1974, uno dei suoi capolavori, di cui ti ho già presentato parte tempo fa, ecco altri due pezzi. Il parallelo con Pollock è facile – ma non significa azzeccato – soprattutto nel secondo pezzo, Jitney No. 2.
After All (Taylor), da «Silent Tongues», (Arista Freedom) Black Lion 8776332. Cecil Taylor, piano. Registrato il 2 luglio 1974.
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Jitney No. 2 (Taylor), id.
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