Ma, ora della fine, che cosa diavolo è il jazz? Come diceva Louis Armstrong, se devi domandartelo, sta’ tranquillo che non lo saprai mai.
Non è che io cerchi qui di cavarmela a buon mercato, mi fosse mai riuscito nella vita. Questi quattro bresciani, segnalatimi dal nostro amico, pianista e compositore raffinato Alberto Forino, si sono ispirati a Erik Satie, compositore che presenta parecchie attrattive per il jazzista, e poi hanno suonato qualcosa che è irrefragabilmente jazz, senza rinunciare per un momento a quell’impulso ritmico in avanti che chiamiamo «swing» – ritmica notevolissima, qui.
Musicisti del talento e della fantasia degli Upbit Motion dimostrano che in quel linguaggio si possono ancora dire un sacco di cose non ancora dette, e non solo: alla luce di quel linguaggio, si possono dire in modo diverso cose già dette da altri.
Danse de Travers n. 4 (Soggetti-Satie), da «InsenSatie», Fuorirotta FR20-2017. Upbit Motion: Angelo Peli, sax alto; Roberto Soggetti, piano; Giacomo Papetti, contrabbasso; Marco Tolotti, batteria.
Gnossienne n. 1 (Soggetti-Satie), id.
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1 commento:
Veramente interessanti questi quattro musicisti. Mi attrezzerò per saperne di più. E in più c'è Satie. Oggi seguo il tuo suggerimento e me lo riascolto suonato dalla Vienna Art Orchestra...
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