Ho trovato avvincente questa lunga esecuzione – live al Birdland – di Speak Low da parte di un quintetto di Gary Bartz, saxofonista che non dà spesso notizia di sé ma che è tuttora fra i migliori specialisti del contralto (qui l’hai sentito un paio di volte con Max Roach e con Charles Tolliver). Mi ha colpito in particolare l’assolo di Claudio Roditi, il trombettista brasiliano: nei salti di registro e nelle discontinuità armoniche fa venire in mente Woody Shaw.
Speak Low (Weill-Nash), da «West 42nd Street», Candid CCD79049. Claudio Roditi, tromba; Gary Bartz, sax alto; John Hicks, piano; Ray Drummond, contrabbasso; Al Foster, batteria. Registrato il 31 marzo 1990.
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2 commenti:
Roditi ce lo avevi fatto qui ascoltare in un brutto disco di Charlie Rouse (ricordi? per la serie "cadute di gusto"...). Il post di oggi gli rende giustizia. E' un gran bel trombettista, che guarda a Lee Morgan (cui ha dedicato un disco), a Clifford Brown, ai maestri del bop. E che anche quando fa un repertorio più brasiliano, o parabrasiliano, lui brasiliano, non è mai troppo brasiliano.
È vero, Roditi è un cannone, e del resto dev'esserlo visto che da anni è una delle trombe più richieste sulla scena di NY, una scena molto difficile soprattutto per i non statunitensi (come saprai, il sindacato americano dei musicisti è piuttosto, diciamo, protezionista).
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