Questo è un disco del 1977 che forse sarebbe piaciuto produrre a Manfred Eicher per la sua ECM. Il genere parrebbe grosso modo quello. Ma è solo apparenza.
L’improvvisazione vi si trova liberissima su quelli che sono spunti, più che temi (il blues in Play Blue), l’interplay è evidenziatissimo. Ma, a differenza di tante produzioni ECM di cui qua sopra si è detto anche troppo, l’impulso ritmico è sempre ben presente anche quando è dissimulato (e l’assenza di batteria dunque evita l’ipocrita omaggio alla «sonorità da jazz» che la sua presenza è spesso nelle produzioni ECM); l’emissione sonora del sax e il tocco di pianoforte e chitarra sono variati anche secondo le esigenze dell’articolazione ritmica e sono ripresi con molta naturalezza e giusta il loro naturale equilibrio, senza echi, separazioni artificiali e altri artifizî. Nelle improvvisazioni, infine, è sempre in luce la ricerca di un principio costruttivo armonico, anche a costo di imboccare qualche vicolo cieco: mai i tre si abbandonano alle suggestioni narcotiche di una facile modalità o ripetitività, seguendo piuttosto un binario «narrativo» che è nelle loro corde di jazzisti.
Infatti, dei tre musicisti in scena due sono senza meno dei grandi, dalle radici jazzistiche troppo profonde per poter mai essere obliterate. Il terzo, il chitarrista Bill Connors, ebbe un breve momento di notorietà in ambito fusion, dovuto soprattutto alla sua partecipazione al primo Return to Forever di Chick Corea. È un buon musicista, che qui suona per lo più lo strumento acustico con gusto e attenzione a ciò che fanno altri due, ma forse sono proprio la natura sonora della chitarra e la sua geometria armonica a renderla inadatto a simili contesti improvvisativamente liberi, talché Connors finisce sovente col restare estraneo al flusso sonoro generato dagli altri due.
Pyramid (Connors), da «Pyramid», IAI 37.38.45. Lee Konitz, sax alto; Paul Bley, piano; Bill Connors, chitarra. Registrato l’11 giugno 1977.
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Play Blue (Bley), c.s. ma Konitz suona il sax soprano.
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2 commenti:
Per quel che vale una simile minuzia, Bill Connors ha fatto parte della seconda versione dei RTF. La prima (con Corea, Joe Farrell, Stanley Clarke, Airto Moreira e la di lui consorte Flora Purim) non schierava chitarristi.
LC
Giusto, grazie.
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