Il Many mi avvisa che è morto Eric J. Hobsbawm, il grande storico inglese; se ne va uno degli ultimi pezzi belli del Novecento.
Gli appassionati di jazz hanno una ragione speciale per averlo caro. Hobsbawm amava il jazz, in particolare Louis Armstrong, e Jnp, seguendo il suggerimento del Many, gliene dedica rispettosamente questo pezzo.
Basin Street Blues (Williams), da «The Chronological Louis Armstrong and His Orchestra 1928-1929», Classics 570. Louis Armstrong, tromba; Fred Robinson, trombone; Jimmy Strong, clarinetto; Earl Hines, piano & celesta; Mancy Cara, banjo; Zutty Singleton, batteria. Registrato il 4 dicembre 1928.
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4 commenti:
A 95 anni possedeva ancora l'ottimismo della volontà: "Come cambiare il mondo" è il titolo del suo ultimo libro. A non parlare di tutti gli altri suoi meriti di storico, e per restare nel nostro orticello, spero che adesso a qualche editore venga la voglia di ripubblicare la sua "Storia sociale del jazz".
Lo spero anch'io: è una vita che la cerco.
(a suo tempo feci la tessera della biblioteca apposta)
Meno male che c'è ancora qualcuno (voi) che riesce a parlare di Hobsbawm senza dire stupidaggini. Siccome era marxista, sembra obbligatorio prenderne le distanze nel ricordarlo, a costo di incorrere in goffe figuracce come quella di Franceschini della Repubblica in http://video.repubblica.it/mondo/franceschini-hobsbawm-affascinante-e-caustico/106512/104892
che in sostanza accusa Hobsbawm di non aver condannato gli orrori del comunismo. Ben gli risponde un visitatore: «a franceschì, guarda che se lo leggi il Secolo Breve, lui lo critica e anche parecchio lo stalinismo e compagnia bella...».
Ciao
Alessandro
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