Just friendsSì, OK, però nell’eloquio spiritato di Booker Ervin io non colgo traccia di questa malinconica e signorile rassegnazione. Booker è incazzato nero, altro che rassegnato, altro che just friends!, e gliene sta patentemente dicendo quattro, a quella: un vero blue streak.
Lovers no more
Just friends
But not like before
To think of what we’ve been
And not to kiss again
Seems like pretending
It isn’t the ending
Ah, non si scherza mica con Booker Ervin.
Just Friends (Klenner-Lewis), da «The Complete Songbook Sessions», Jazz Lips JL771. Booker Ervin, sax tenore; Tommy Flanagan, piano; Richard Davis, contrabbasso; Alan Dawson, batteria. Registrato il 27 febbraio 1964.
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1 commento:
Il suono di Ervin è potente e scolpito, aggressivo e perentorio, quasi protervo (io sono qui e voi dove state, eh?). Ma mai autocompiaciuto della propria luccicante muscolarità, con quella vena acida e quell'ironia pungente che lo percorrono e lo caratterizzano. Il suo fraseggio è guizzante ma logico e sotto controllo: Ervin sembra sapere sempre dove andare a parare. Un grande.
M.G.
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