Dagli anni d’oro di Gil Evans, nel bel mezzo delle classiche collaborazioni con Miles Davis. In Davenport Blues, affidata al bravissimo Johnny Coles (oltre che a Steve Lacy e a Curtis Fuller), c’è traccia delle fantasie concertanti che Evans aveva appena cominciato a esprimere con Miles.
Straight No Chaser è un arrangiamento di grande semplicità di mezzi, dispiegati con senso accorto dell’architettura musicale e della tessitura sonora. Sintetizzando lo schema tracciato nelle note da David Baker, nel primo chorus la melodia di Monk è esposta in ottave; nel secondo, in ottave e, in una voce, una terza sopra; nel terzo, come nel secondo più, sovrapposta, l’inversione del tema; nel quarto chorus, come nel terzo più dei frammenti di tema sullo sfondo, più il sax soprano; nel quinto, come sopra, più l’assolo di soprano.
Chiude il pezzo lo strano, inaudito trillo di piano, chitarra e flauto che lo aveva aperto.
Davenport Blues (Beiderbecke), da «Great Jazz Standards», World Pacific/Poll Winners Records, PWR 27214. Johnny Coles, Louis Mucci, Allen Smith, tromba; Bill Elton, Curtis Fuller, trombone; Dick Lieb, trombone basso; Bill Barber, tuba; Al Block, ance, flauto; Steve Lacy, sax soprano; Gil Evans, piano; Chuck Wayne, chitarra; Dick Carter, contrabbasso; Denis Charles, batteria. Registrato a New York nel 1959.
Download
Straight, No Chaser (Monk), id.
Download
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento