Walt Dickerson, che qua sopra incontri con una certa frequenza perché è un mio pallino nonché il mio vibrafonista preferito, è giustamente noto per quei dischi impareggiabili in cui la sua valentìa strumentale si applica al suo peculiare talento compositivo; oggi ascoltalo in uno standard battutissimo.
Il suo genio di improvvisatore vi è forse ancora più lampante. L’assolo si svolge in una serie d’invenzioni melodiche e ritmiche imprevedibili eppure conseguenti, con un senso continuato di scoperta. Il tema non è neppure enunciato, anzi, dopo una breve e sorprendente introduzione pianistica che non introduce proprio nulla, opera del bravissimo Austin Crowe, il tema che Walt cita è quello di Moonlight in Vermont…
I Can’t Get Started (Gershwin-Gershwin), da «Relativity», Prestige/OJCCD-1867-2. Walt Dickerson, vibrafono; Austin Crowe, piano; Ahmed-Abdul-Malik, contrabbasso; Andrew Cyrille, batteria. Registrato il 16 gennaio 1962.
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2 commenti:
Appunto, Crowe è bravissimo. Un altro dei misconosciuti rimasti chissà perché nell'ombra.
M.G.
E chissà quanti sono stati e quanti sono. Nel jazz come altrove, emergere è difficile ed è spesso dovuto più alla fortuna che al merito.
Ah, come mi sento profondo, oggi.
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