Anch’io sono al mondo per servire (voi, nella specie) e per nient’altro.
Portsmouth Figurations (Swallow), da «Duster», RCA 7421 25730 2. Gary Burton, vibrafono; Larry Coryell, chitarra: Steve Swallow, contrabbasso; Roy Haynes, batteria. Registrato nell’aprile 1967.
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9 commenti:
Bentornato, Marco. Gary Burton, poi... Insomma, è festa!
Un bel ritorno, un po' sintetico. attendiamo lumi.
Ecco ma...da questo ascolto sembra che Mr. Gary Burton...prima del mellifluo evanescente periodo ECM ... fosse qualcosa (e qualcuno) di splendidamente e piacevolmente altro: swingante, complesso, vitale!
Qualcuno illumini la povera clavicembalista che sono sulla musica di Burton all'epoca di questo disco!
Gli sarò grata in eterno.
Grazie e... ad maiora!
Cecchina
Di Burton qualche cosa s’è scritto e s’era fatto sentire qui sopra, prima di un disastro occorso giusto due anni fa che ha obliterato quasi per intero le musiche di Jazz nel pomeriggio.
È un musicista di grande talento e un magnifico jazzista, quando vuole, che non si è mai peritato di fare cose al confine con il jazz o oltre, rendendosi pioniere, come qui, della fusion e di quel particolare sovragenere che l’intendente chiama Americana e di cui per esempio trovi altra istanza in Bill Frisell o in questo disco di Marc Johnson.
Eccoti, Marco!
Bentornato!!!
Burton, che ovviamente ECM ha un po' omogeneizzato ma lo ha fatto anche con l'Art Ensemble of Chicago), è un grande esponente della prima generazione di jazzisti cresciuti col rock e per questo motivo ha scorrazzato liberamente tra fusion e post-MJQ, con mostruosa abilitità e grande gusto, anche nei momenti meno ispirati.
Da solo è semplicemente stupefacente, in duo con Chick Corea piacevolmente cicisbeo...
semplicemente stupefacente
sapete che ci sono su Yoytube le bootleg series?
https://www.youtube.com/user/GaryBurtonBootlegs
Una volta lessi un'intervista a Pat Metheny, in cui raccontava del suo periodo con Gary Burton.
Burton portava al gruppo pezzi complicatissimi e, quando i musicisti si lamentavano della difficoltà, lui li eseguiva in totale scioltezza e poi li guardava come a dire: "Beh, visto? Che c'era di così difficile?".
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