Terry Riley ha composto nel 1987 questa suite ispirato da un ciclo epico irlandese dell’VIII secolo, Taín Bó Cuailnge; in alcuni dei movimenti ha voluto che i dedicatari, cioè i quattro virtuosi del Rova Saxophone Quartet, impiegassero quella che Riley chiama nelle note «resonant intonation», ossia gli intervalli naturali della scala pitagorica, ricavati dalla successione delle quinte ascendenti senza temperamento (con il risultato, alle nostre orecchie irredimibilmente temperate, di terze e seste un po’ off).
Per rispettare questo dettato del compositore, i quattro devono essersi sottoposti a veri cimenti di diteggiatura e imboccatura. La seconda parte della composizione, in cui i Rova improvvisano a turni sul cantus firmus provvisto da tre saxofoni, è effettivamente un blues.
The Pipes Of Medb – Medb’s Blues (Riley), da «Chanting the Light Of Foresight», New Albion NA064CD. Rova Saxophone Quartet: Jon Raskin, Larry Ochs, Steve Adams, Bruce Ackley. Registrato nel luglio 1993.
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5 commenti:
Interessante, tenuto conto della tua premessa. Senza la premessa sarebbe stato solo noioso...
Effettivamente il Riley "non temperato" è un po' tutto così. Un bel po' di anni fa ebbi occasione di assistere a un suo concerto per "just intonation piano" e l'impressione fu proprio quella riassunta da loopdimare: «Interessante, tenuto conto della [sua] premessa. Senza la premessa sarebbe stato solo noioso...».
Se comunque vi interessa l'argomento, bem illustrato da tante premesse, vi consiglio un'ottima trasmissione radio che potete scaricare in podcast da
http://rwm.macba.cat/en/curatorial/probes2_chris_cutler_/capsula
(un po' in alto a destra c'è una specie di lineetta sormontata da una freccina rivolta verso il basso: è lì che dovete cliccare per il download). A sinistra trovate invece altre puntate: se fate scorrere, ce ne sono altre su argomenti analoghi (per esempio Probes#1 e Probes#3). Le versioni .2 (Probes#2.2 ecc.) sono invece le cosiddette auxiliaries, di sola musica, senza i parlati.
Ciao
Alessandro
Molto interessante!
Grazie Ale.
Comunque questa suite di Riley, anche se non è, diciamo così, un ascolto proprio avvincente, ha una sua «pastorale» sollennità.
Comunque la questione dei temperamenti è un po' da impallinati, ma io la trovo davvero interessante. Consiglio questo libro non troppo tecnico, comunque abbastanza impegnativo, di Stuart Isacoff
https://books.google.it/books/about/Temperamento_Storia_di_un_enigma_musical.html?id=kYaQPBSl86QC
penso che il tutto sarebbe più digeribile con una bella ritmica incalzante. cosa impensabile per un musicista così serio, ahimè...
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