Le esecuzioni pianistiche a quattro mani di Ellington e Strayhorn del 1950, di cui abbiamo già sentito parecchio tempo fa, non sono solo curiosità; nella diversità e complementarietà dei due stili e delle rispettive tecniche pianistiche, con Strayhorn che siede sempre alla destra di Duke, si avverte un certo rimunerativo agonismo.
Sarà forse un po’ crudele osservare che in realtà non c’è proprio gara: una nota di Duke ne vale dieci di Strayhorn, che come pianista si è comunque distinto meglio altre volte.
In Perdido, invece, Strayhorn non c’è; al prescenio sentiamo il violoncello di Oscar Pettiford, che nell’assolo fa tante citazioni da fare invidia a Dexter Gordon (due sono di canzoni ellingtoniane). Nelle note di copertina, John Maher congettura trattarsi della prima apparizione del violoncello in un disco di jazz, ma io ricordo almeno Harry Babasin con Dodo Marmarosa nel 1947, tre anni prima.
Cottontail (Ellington), da «Great Times! Duke Ellington & Billy Strayhorn Piano Duets», [Riverside] OJCCD-108-2. Duke Ellington e Billy Strayhorn, piano a quattro mani; Wendell Marshall, contrabbasso. Registrato nel 1950.
C Jam Blues (Ellington), id.
Perdido (Tizol-Lengsfelder-Drake), ib. Ellington; Oscar Pettiford, violoncello; Lloyd Trotman, contrabbasso; Jo Jones, batteria.
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5 commenti:
meglio due pianoforti o uno solo con quattro mani che s'incasinano?
Due pianoforti, mi pare, s'incasinano più di quattro mani su una sola tastiera. Fanno più rumore e spesso un milione di note inutili…
in effetti, come ho già detto, io non amo i duetti di piano, a parte quelli di Basie-Peterson che uniscono due stili così agli antipodi in modo molto divertente e sornione. e senza ambizioni concertistiche.
secondo me un duetto interessantissimo con Ellington e Strayhorn è quello su Tonk (mi pare del 46), pezzo particolarissimo e decisamente moderno per l'epoca.
Antonio P.
Pubblicato in passato su Jnp e perdutosi nel famoso disastro del marzo scorso.
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