Questo pezzo novelty del 1928, inciso da James P. Johnson con, fra gli altri, due membri dell’orchestra di Duke Ellington e il suo pupillo Fats Waller, non è nulla di memorabile, ma ci fa ascoltare Johnson e Waller in ottima forma, che è sempre un bell’ascoltare, Cootie Williams e un topos del jazz classico e dell’immaginario mitologico afroamericano fra Otto e Novecento, il treno, che qui porta in sé di sicuro anche la memoria delle grandi migrazioni interne verso il Nord degli anni Dieci del secolo scorso.
Tipico di un pezzo così, e già arcaico all’epoca, è l’uso della parola «blues» per una composizione che blues non è, così come certe brusche modulazioni e brevi passaggi a toni interi.
Chicago Blues (C. Straight), da «Harlem Stride Piano», Hot’n’Sweet 151032. Cootie Williams, Louis Metcalf, tromba; trombone, sax alto, clarinetto, sax tenore non identificati; James P. Johnson, Fats Waller, piano; Joe Watts, contrabbasso; Perry Bradford, voce recitante. Registrato il 18 giugno 1928.
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