Queste musiche «a uso di sonorizzazione», al che si deve la breve durata dei pezzi, vengono a un tempo da lontano e da vicino, da un momento della storia quasi recente della vita quotidiana in Italia.
Ancora nel 1970 il jazz, spesso, come qui, anonimo e dissimulato, era più presente di oggi in tanti aspetti della pratica culturale e ricreativa italiana: cinema, spettacoli televisivi, cabaret e locali notturni, pubblicità. Era insomma parte del brusìo della vita, cosa che oggi non è più, anche se per ogni dove è un fiorire di festival del jazz e il jazz s’insegna nei Conservatorî.
Gianni Basso e Oscar Valdambrini erano i titolari di un quintetto che fra anni Cinquanta e Sessanta aveva rasentato la vera popolarità proponendo del jazz puro. Basso è stato uno dei maggiori stilisti del sax tenore nel dopoguerra, in qualsiasi Paese.
Mick (Valdambrini), da «Basso Valdambrini Quintet Fonit H 602 H 603», Schema Records RW 154 CD. Oscar Valdambrini, tromba; Gianni Basso, sax tenore; Ettore Righello, piano; Giorgio Azzolini, contrabbasso; Lionello Bionda, batteria. Registrato l’11 dicembre 1970.
È molto facile (A. Donadio), id. Registrato il 16 dicembre 1970.
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2 commenti:
negli anni 70, il brusio era ormai alla fine del suo ciclo e sopravviveva più per pigrizia di programmazione che per vera vitalità...
negli anno 60 invece era come dicevi tu e spesso il jazz era usato nei film e nelle trasmissioni tv, proprio come "segno di modernità".
comunque Basso-Valdambrini suonavano proprio bene.
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